Castello di Amboise
La bellezza del luogo fu mantenuta anche dal suo successore, Carlo VIII; infatti fu proprio il castello ad accogliere la sua nascita e il suo amore verso Margherita d’Austria, che promise di sposare.
Tuttavia, la ragazza vi visse fino al 1492, quando fu costretta a ritornare in Fiandra perché Carlo decise di sposare l’anno prima Anna di Bretagna. Il re fece apportare molte innovazioni al castello ingrandendone le dimensioni e la maestosità: da fortezza divenne un enorme palazzo trapezoidale, con due cortili.
La novità più importante fu sicuramente rappresentata dalla costruzione di due torri, l’Hurtaul e la Minimes, con la caratteristica di essere a chiocciola.
I lavori però si interruppero quando avvenne una triste fatalità: Carlo VIII sbatté la fronte contro una porta e il colpo gli fu mortale. Il successore Luigi XII sposò la vedova Anna di Bretagna e spostò la residenza a Blois.
Nel corso della Rivoluzione il castello di Amboise divenne il quartier generale dei rivoluzionari e in seguito accolse addirittura una fabbrica di bottoni. Subì poi un vero e proprio decadimento quando Roger Ducos, parlamentare, non potendo sostenere le spese per manutenerlo dovette ordinarne la distruzione in alcune sue parti.
All’inizio del 1800, il castello tornò alla duchessa d’Orleans e alla dinastia nobiliare che gli apparteneva: ritornò così a riavere il fasto di un tempo.
Oggi il castello è stato restaurato e continua ad essere ben tenuto grazie ai lavori della Fondazione Saint Louis che lo gestisce pienamente dal 1974.