Illuminismo
In particolare ci si allontana dalla superstizione e dai dogmi proposti dagli Stati dell’epoca, profondamente assuefatti alla religione e al suo credo.
È una tendenza, quella illuminista, che riguarda tutti i campi della vita culturale di ogni paese, città e nazione e ce trovò le proprie origini in Francia dove i filosofi avanzarono una vera e propria campagna contro la nobiltà laica e religiosa che risiedeva, regnava e si arricchiva nella fortezza di Versailles.
La lotta degli illuministi è quella contro l’ignoranza, alla superficialità che portava l’uomo a non “ragionare”: è questa l’era delle più importanti scoperte mediche e scientifiche, delle battaglie per la tutela e il rispetto dei diritti universali dell’uomo, senza alcuna distinzione per razza, sesso, classe sociale o religione.
Qui sorgono per la prima volta nella storia il diritto alla proprietà, alla vita, alla libertà.All’inizio del secolo XVIII regnava Luigi XV in Francia che trattò con indifferenza e avvilimento i cambiamenti radicali, anzi rivoluzionari, che stavano succedendosi agli occhi del suo impero intero.
Il suo governo, inoltre, dimostrava inefficienza e non curanza dei bisogni del popolo. Contro questo sistema di potere si scagliarono Voltaire, Rousseau e Montesquieu che predicavano la necessità che gli organi politici fossero la sommatoria delle rappresentanze di tutte le classi sociali del popolo.
La storia andò a finire, come tutti sanno, con la Rivoluzione Francese che sovvertì l’assolutismo del regno e della borghesia nel governo del popolo.
